ADHD 2025: Nuove evidenze, nuovi approcci e consigli per il benessere quotidiano

Negli ultimi anni, l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è diventato un argomento sempre più presente sui media e nei discorsi di genitori, insegnanti e professionisti. Ma cosa dicono le ricerche più recenti del 2025?

Ecco un aggiornamento basato su evidenze scientifiche, con alcune riflessioni pratiche per famiglie, insegnanti e adulti con ADHD.

Più diagnosi non significa più casi reali ADHD

Una recente meta-analisi internazionale ha confermato che la prevalenza dell’ADHD non è in aumento: la percentuale di bambini e adulti che presentano il disturbo rimane stabile nel tempo.
Ciò che cresce è la capacità di riconoscere e diagnosticare correttamente l’ADHD, grazie a:

  • maggiore formazione di pediatri, insegnanti e psicologi;
  • riduzione dello stigma;
  • diffusione di strumenti di screening più accurati.

Messaggio chiave: se oggi vediamo più diagnosi, è perché più persone finalmente ricevono la risposta che attendevano da anni, non perché “l’ADHD stia esplodendo”.

Il valore del supporto integrato precoce

Un grande studio britannico del 2025 ha portato alla luce un dato importante: l’ADHD può ridurre l’aspettativa di vita se non trattato in modo adeguato, con differenze anche di 6-10 anni, soprattutto a causa di fattori indiretti come:

  • maggior rischio di incidenti;
  • abitudini di vita poco salutari (fumo, sedentarietà);
  • difficoltà nel gestire stress e salute mentale.

Intervenire presto e in modo multimodale, con supporto psicologico, strategie educative e, quando necessario, un approccio medico, fa la differenza non solo sul benessere scolastico e sociale, ma anche sulla salute a lungo termine.

Nuove frontiere terapeutiche 2025

La ricerca sta ampliando il ventaglio di possibilità terapeutiche oltre ai farmaci tradizionali.

✅ Videogiochi prescrittivi – EndeavorRx
Un videogioco “terapeutico”, approvato dalla FDA, che stimola l’attenzione selettiva e il controllo cognitivo nei bambini con ADHD. Studi recenti mostrano promettenti applicazioni anche per adolescenti e adulti;

✅ Stimolazione del nervo trigemino (eTNS)
Una terapia non invasiva, già approvata per bambini, che con un piccolo dispositivo stimola in modo delicato aree del cervello legate all’attenzione. Le ricerche su adolescenti e adulti sono in corso;

✅ Neurofeedback personalizzato
Un training basato su EEG o fNIRS che “allena” il cervello a riconoscere e modulare le proprie onde cerebrali. I risultati ancora non sono supportati da evidenze scientifiche;

✅ AI e robotica assistita
I primi studi pilota stanno sperimentando assistenti virtuali basati su intelligenza artificiale (come chatbot terapeutici e piccoli robot domestici) per promemoria, coaching emotivo e supporto alla routine quotidiana.

ADHD nelle donne: la rivoluzione silenziosa

Nel 2025 si parla finalmente di ADHD al femminile: molte donne ricevono una diagnosi tardiva, spesso in età adulta, perché i loro sintomi sono meno “rumorosi” (più disattenzione, meno iperattività).
Fattori ormonali come pubertà, ciclo mestruale, gravidanza e menopausa influenzano fortemente l’intensità dei sintomi, ma sono stati a lungo ignorati nei percorsi diagnostici e terapeutici.

Oggi la ricerca invita a percorsi personalizzati per le donne, per evitare ritardi diagnostici e migliorare la qualità di vita.

Consigli pratici per il benessere quotidiano

Oltre a diagnosi e terapie, ci sono abitudini quotidiane che possono fare la differenza per bambinə e adultə con ADHD:

  • Dormire bene: routine regolari del sonno stabilizzano attenzione ed emozioni;
  • Mangiare in modo bilanciato: pasti regolari e nutrienti riducono cali di energia e irritabilità;
  • Muoversi ogni giorno: l’attività fisica è uno degli interventi non farmacologici più efficaci per l’ADHD;
  • Gestire il digitale: ridurre la “tempesta di notifiche” e creare momenti offline migliora concentrazione e calma mentale;
  • CBT e mindfulness: terapie cognitive e pratiche di consapevolezza aiutano a sviluppare strategie di autoregolazione.

 

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Dott.ssa Ilaria Obbili

Direttrice sanitaria PECOM

Psicoterapeuta