Mindful Eating: nutrire corpo e mente con consapevolezza

Mentre rientra a casa, Andrea è agitata all’idea dell’interrogazione imminente, sentendo l’urgenza di studiare gli ultimi capitoli assegnati. Tuttavia, appena entrata, preferisce rilassarsi un momento guardando la TV. Si siede sul divano, con una tavoletta di cioccolata a portata di mano. Inizia con un quadratino, poi un altro, e senza accorgersene finisce l’intera barretta, distratta dallo show televisivo e dalla propria ansia. Al termine, si giudica con severità, rimproverandosi di aver sprecato tempo e di aver esagerato con gli zuccheri. Si autoimpone di saltare la cena per “rimediare”, ma così facendo si addormenta affamata, ansiosa e senza aver nutrito né il corpo né la mente in modo adeguato. La mancanza di consapevolezza l’ha portata a mangiare in modo impulsivo, senza alcuna connessione con i propri bisogni reali.

La volta successiva, Andrea sceglie un approccio diverso, iniziando a praticare il mindful eating. Prima di mangiare, si concede un attimo di ascolto interiore. Nota la preoccupazione per l’interrogazione, la solitudine per l’assenza momentanea del padre, e la sensazione di fame mista a stanchezza. Comprende di avere davvero bisogno di nutrimento, non solo fisico ma anche emotivo.

Questa volta, prepara con cura un avocado toast: prende l’avocado, lo taglia, ne osserva il colore verde intenso e lo spalma sul pane tostato apprezzandone la cremosità. Mentre mangia, si concentra sul contrasto tra la croccantezza del pane e la morbidezza dell’avocado. Assapora ogni boccone con calma, gustando appieno il momento.

Dopo il toast, decide di concedersi anche un po’ di cioccolata, ma in modo consapevole. Ne spezza una fila, ne osserva il colore scuro, sente l’aroma intenso e lascia che ogni quadratino si sciolga lentamente sulla lingua, avvertendo la nota dolce-amara e la sensazione vellutata. Pausa dopo pausa, Andrea ne mangia quattro quadratini, trovando un equilibrio tra gusto e appagamento. Si accorge poi di avere sete e beve un bicchiere d’acqua fresca, percependo come il suo corpo si rilassi gradualmente.

Sente la mente ancora un po’ stanca, decide di non forzarsi a studiare quella sera. Sceglie di riposare per riprendere energie il giorno successivo pronta ad affrontare con consapevolezza lo studio dei capitoli richiesti per l’interrogazione. Poco prima di dormire, riflette con gratitudine sulle persone che hanno permesso di portare sulla sua tavola il pane, l’avocado e la cioccolata. Questa consapevolezza la fa sentire connessa, meno sola e pronta per il domani. Telefona al papà per la buonanotte, con il cuore più sereno, e si addormenta profondamente, fiduciosa di affrontare l’indomani con uno stato d’animo più equilibrato.