Piccoli passi verso la calma tra i banchi di scuola a Bolzano

M è un vortice di energia che irrompe nella classe come un uragano. A Bolzano, i suoi otto anni sono vissuti con l’incontenibile entusiasmo di un tornado. I suoi occhi, vivaci come saette, brillano di un’intelligenza che mal si concilia con l’inquietudine che lo agita. L’ADHD è la sua ombra indesiderata, un compagno di giochi che lo segue ovunque, distorcendo la sua percezione del mondo e rendendo difficile la sua relazione con i compagni.

Le prime giornate in classe sono un susseguirsi di piccoli passi avanti, spesso intervallati da momenti di difficoltà. M fatica a stare seduto per lunghi periodi, a mantenere l’attenzione durante le spiegazioni, a gestire la frustrazione che a volte esplode in impazienza. Come un naufrago in balia delle onde, si aggrappa a frammenti di pensieri, di ricordi, di emozioni che affiorano tumultuosamente alla superficie.

Con l’aiuto della psicologia scolastica a Bolzano, costruiamo insieme un ponte tra il suo mondo interiore e quello che lo circonda. Impariamo a riconoscere i segnali che precedono le sue difficoltà, a sviluppare strategie per affrontarle, a canalizzare l’energia impetuosa in un flusso più costruttivo. Come un giardiniere cura un fiore selvatico, incoraggio M a coltivare le sue emozioni positive, a scoprire la gioia di una relazione serena, a trovare la soddisfazione nel portare a termine i compiti.

Non è un percorso facile, costellato di ostacoli e di piccole sconfitte. Ma M, qui a Bolzano, è un bambino resiliente, con una forza d’animo che mi sorprende ogni giorno. Come un piccolo seme che germoglia nonostante le avversità, cresce, impara, si trasforma.

Inizia a stringere amicizie con i compagni, anche se a volte i rapporti sono ancora fragili. Impara a collaborare durante le attività di gruppo, anche se la condivisione non è sempre facile. Impara a gestire le emozioni con maggiore consapevolezza, anche se la frustrazione a volte lo coglie di sorpresa. Il suo sorriso, prima timido e fugace, ora illumina il suo viso con una luce sempre più radiosa, anche se a volte è velato da un velo di tristezza.

È un viaggio che richiede tempo, dedizione e infinita pazienza. Ogni piccolo passo avanti, ogni scintilla di consapevolezza negli occhi di M, è una vittoria che riempie il mio cuore di gioia. Perché so che, sotto la tempesta emotiva dell’ADHD, c’è un bambino straordinario che aspetta solo di sbocciare. E io sono lì, accanto a lui, per aiutarlo a farlo, passo dopo passo, giorno dopo giorno.

Oltre al lavoro svolto in classe, è fondamentale la collaborazione con i genitori, con gli altri insegnanti e con gli specialisti di psicologia a Bolzano. Un lavoro di squadra che permette di creare un ambiente scolastico sicuro e stimolante, dove M possa esprimere il suo potenziale e sentirsi parte integrante del gruppo. Insieme, possiamo costruire per lui un futuro radioso, dove l’ADHD non sia un ostacolo, ma un’occasione per valorizzare le sue unicità e raggiungere traguardi importanti, anche se forse non saranno enormi passi da gigante, ma piccoli e preziosi passi avanti.

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