L. e la scoperta dell'ADHD

L. era un ragazzo brillante, ma la scuola era per lui un continuo ostacolo. Non riusciva a concentrarsi durante le lezioni, si sentiva costantemente agitato e aveva difficoltà a portare a termine i compiti. A casa, l’ansia lo attanagliava, facendogli passare notti insonni. I suoi amici lo consideravano distratto e impulsivo, e spesso si sentiva incompreso e solo.

Per anni, L. ha attribuito i suoi problemi alla pigrizia o a un carattere difficile. Non immaginava che dietro alle sue difficoltà si celasse l’ADHD, un disturbo del neuro sviluppo che si manifesta con difficoltà attentive, iperattività e impulsività.

La svolta arrivò quando i suoi genitori, preoccupati per il suo benessere, decisero di consultare uno specialista. Dopo una serie di valutazioni e colloqui, la diagnosi fu chiara: L. aveva l’ADHD.

All’inizio, la notizia fu uno shock. L. si sentiva come se finalmente avesse un nome per spiegare tutto ciò che aveva provato per anni. Ma allo stesso tempo, provava anche rabbia e frustrazione per non aver ricevuto prima una diagnosi.

Con l’aiuto di un terapeuta e di un medico, L. iniziò un percorso di trattamento che comprendeva una terapia cognitivo-comportamentale e l’assunzione di farmaci. La terapia lo aiutò a sviluppare strategie per migliorare la sua concentrazione, gestire l’ansia e migliorare le sue relazioni interpersonali. I farmaci, invece, lo aiutarono a ridurre l’iperattività e l’impulsività, rendendo più facile concentrarsi sui compiti scolastici.

Gradualmente, L. iniziò a vedere miglioramenti significativi. A scuola, riusciva a seguire le lezioni con maggiore attenzione e a portare a termine i compiti in modo più efficiente. Le sue relazioni con i compagni migliorarono, e anche a casa si sentiva più sereno e rilassato.

La diagnosi di ADHD è stata per L. un punto di svolta. Gli ha permesso di comprendere meglio se stesso e di acquisire gli strumenti necessari per affrontare le sfide quotidiane. Oggi, L. è uno studente motivato e sicuro di sé, con un futuro promettente davanti a sé.

La storia di L. è un esempio di come una diagnosi corretta e un trattamento adeguato possano cambiare radicalmente la vita di una persona con ADHD. Se sospetti che tuo figlio o te stesso possa avere questo disturbo, non esitare a consultare uno specialista. Ricorda, chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza.

 

L’ADHD in Adolescenza: Oltre l’Iperattività

L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, sia fisici che emotivi. Per un adolescente con ADHD, questi cambiamenti possono amplificare i sintomi già presenti e manifestarsi in modi nuovi e inaspettati.

Dal Movimento all’Ansia Interna

Mentre nei bambini più piccoli l’ADHD si manifesta spesso con un’iperattività evidente, come correre, saltare e difficoltà a stare fermi, negli adolescenti l’iperattività può assumere forme più sottili e interiorizzate. Molti adolescenti con ADHD sperimentano:

  • Inquietudine interna: Sensazione costante di dover fare qualcosa, difficoltà a rilassarsi e a concentrarsi su un’unica attività.
  • Impulsività: Tendenza ad agire senza pensare, difficoltà a controllare gli impulsi e a prendere decisioni ponderate.
  • Difficoltà a organizzare il tempo e lo spazio: Problemi a gestire compiti e attività quotidiane, a rispettare le scadenze e a mantenere un ambiente ordinato.
  • Labilità emotiva: Sbalzi d’umore frequenti, difficoltà a regolare le emozioni e a gestire lo stress.
  • Problemi di sonno: Difficoltà ad addormentarsi e a mantenere un sonno ristoratore, spesso dovuti a pensieri ansiosi e all’inquietudine interna.

Il Percorso verso la Diagnosi

Riconoscere l’ADHD in adolescenza può essere più complesso rispetto all’infanzia, poiché i sintomi possono sovrapporsi a quelli tipici dell’adolescenza stessa. Una valutazione accurata, condotta da un professionista esperto, è fondamentale per una diagnosi corretta.

Il percorso di valutazione può includere:

  • Colloqui con l’adolescente e con i genitori: Per raccogliere informazioni dettagliate sui sintomi, sulla storia dello sviluppo e sul funzionamento quotidiano dell’adolescente.
  • Questionari e test psicologici: Per valutare l’attenzione, l’iperattività, l’impulsività e altre funzioni cognitive.
  • Valutazione neuropsicologica: In alcuni casi, può essere utile per escludere altre possibili cause dei sintomi.

La Terapia e il Futuro

Una volta diagnosticato l’ADHD, è possibile mettere in atto un trattamento personalizzato che può includere:

  • Terapia cognitivo-comportamentale: Per insegnare all’adolescente strategie per gestire i sintomi, migliorare l’organizzazione, la pianificazione e le abilità sociali.
  • Farmacoterapia: In alcuni casi, i farmaci possono essere utili per ridurre l’iperattività e l’impulsività e migliorare la concentrazione.
  • Supporto scolastico: Per facilitare l’apprendimento e l’inclusione scolastica.

Con il giusto supporto, gli adolescenti con ADHD possono sviluppare le loro potenzialità e raggiungere un alto livello di funzionamento.

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